Il gioco dei Tarocchi
Introduzione
Quasi tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta dei Tarocchi.
Forse da un amico o amica che se li è fatti “leggere”, oppure li abbiamo visti in qualche scena di un film, oppure in uno spot pubblicitario o un telequiz. Il loro fascino è innegabile ma in pratica si tratta di un mazzo di 78 carte dette anche lame o arcani.
Si possono distinguere gli arcani maggiori composti da 22 carte e gli arcani minori di 56 carte molto simili all’attuale mazzo della briscola.
Gli arcani maggiori nelle loro raffigurazioni allegoriche racchiudono simbolismi ed archetipi radicati fin dall’antichità e spesso utilizzati per l’arte divinatoria: predire il futuro.
Gli arcani minori invece, vengono utilizzati dal cartomante (colui che padroneggia il significato dei tarocchi) per dare supporto alla lettura dei primi, arricchendo il gioco di particolari: luoghi, tempi, persone.
Possiamo immaginare gli archetipi come “schemi” di pensiero, presenti in tutte le culture e le epoche, una sorta di modello antico (archetipo) di una situazione o condizione umana. Ad esempio il colore rosso ci rimanda immediatamente al sangue, alla vita ma anche alla passione e all’amore. Non di meno il nero richiama nella nostra mente la notte, la paura dell’ignoto, il rischio, l’angoscia per la morte.
In tempi passati la conoscenza di questi simbolismi, uniti ad altre discipline esoteriche, come l’alchimia, l’astrologia e la qabbalah donavano al chiromante un’aura di misticismo e magia, in grado di affascinare o peggio irretire il consultante, che affidava alla lettura dei tarocchi, decisioni importanti se non essenziali della sua vita. Tralasciando questo approccio passatista e moralmente discutibile possiamo dire che i tarocchi rappresentino una sorta di macchina
per pensare, per fare dell’autoanalisi ed introspezione oppure per aiutarci a mettere a fuoco una situazione un rapporto umano: un’amicizia, un progetto.
In autonomia, con il nostro mazzo, oppure perchè no, con la nostra app “Leggi i Tarocchi di Mizar”, possiamo entrare in questo fantastico mondo, senza velleità di predire il futuro.
Possiamo concentrarci così su come possiamo “muoverci” nelle varie situazioni della vita, usando un po’ di razionalità e un po’ di istinto, raggiungendo una sorta di meditazione focalizzata sulla singola situazione: senza mai dimenticarci che si tratta sempre di un gioco, affascinate,
a volte sorprendente, ma pur sempre un gioco!